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Reflui industriali

 

 

TARIFFA DEL SERVIZIO IDRICO
FOGNATURA E DEPURAZIONE DEI REFLUI INDUSTRIALI AUTORIZZATI ALLO SCARICO IN PUBBLICA FOGNATURA (ARERA 665/2017/R/IDR)
E L’ATTIVITÀ DI SUPPORTO E CONSULENZA DELLA DIVISIONE AMBIENTE

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A cura della divisione della Ambiente, Area Sostenibilità e Valorizzazione, SSICA

 

Nel 2017, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) ha approvato il Testo Integrato dei Corrispettivi Servizi Idrici (TICSI). Questo documento definisce le regole e i criteri per il calcolo delle tariffe e dei corrispettivi sia per le utenze domestiche sia per quelle industriali che usufruiscono del servizio idrico integrato. Con l’introduzione del testo integrato, ARERA ha puntato a garantire la trasparenza e l’equità nella determinazione dei prezzi per i consumatori. Le tariffe sono stabilite tenendo conto dei costi effettivi sostenuti dalle aziende di gestione idrica per fornire il servizio. Ciò significa che le tariffe sono basate su una valutazione accurata dei costi operativi, degli investimenti infrastrutturali, delle spese di manutenzione e di tutti gli altri aspetti che impattano la fornitura di servizi idrici di alta qualità.  In sostanza, il Testo Integrato Corrispettivi Servizi Idrici ha come obiettivo quello di creare un ambiente regolamentare stabile e coerente per il settore idrico, garantendo al contempo che i consumatori paghino tariffe e corrispettivi giusti e proporzionati al servizio ricevuto. Questo contribuisce a promuovere una gestione sostenibile delle risorse idriche e a stimolare l’efficienza operativa delle aziende idriche, con l’obiettivo finale di fornire servizi idrici di sempre maggior qualità alle utenze domestiche e industriali.

La tariffa del Servizio Idrico per la depurazione dei reflui industriali autorizzati allo scarico in pubblica fognatura riveste un ruolo fondamentale per le imprese, in quanto incide direttamente sui costi di produzione. Questo costo può risultare significativo, soprattutto per le imprese che generano grandi quantità di reflui o che producono sostanze inquinanti più recalcitranti e complesse da trattare. La tariffa di fognatura e depurazione è calcolata in base alla quantità e alle caratteristiche dei reflui prodotti quindi, un aumento della quantità (volume) e/o dei livelli di inquinanti nei reflui può comportare un aumento dei costi ad essa associati talvolta di considerevole entità. Di conseguenza le imprese dovrebbero considerare di fondamentale importanza valutare attentamente e pianificare una corretta gestione dei loro reflui. Inoltre, la piena comprensione dei fattori che determinano l’importo di questa tariffa consente alle aziende di identificare quelle aree in cui è possibile migliorare l’efficienza dei processi produttivi, ottimizzare il consumo di risorse e adottare tecnologie più efficienti e sostenibili. Ciò non solo promuove la tutela ambientale e, conseguentemente, anche un’immagine aziendale virtuosa ma può tradursi in risparmi significativi a lungo termine, riducendo i costi sostenuti per il Servizio Idrico – Fognatura e depurazione dei reflui industriali. In definitiva, conoscere come viene calcolata la tariffa del Servizio Idrico offre alle imprese la possibilità di adottare misure volte a ridurre gli inquinanti, preservare l’ambiente e ottenere vantaggi economici. È un passo importante verso la sostenibilità aziendale e la responsabilità ambientale.

La formula di riferimento per il calcolo della tariffa, come indicato dall’ articolo 15.1 del Testo Integrato dei Corrispettivi per i Servizi Idrici (TICSI) si basa su tre componenti fondamentali: una quota fissa (QFpATO), una quota capacità (QCpATO) e una quota variabile (QVpATO). La quota fissa e la quota capacità rappresentano per le aziende dei costi in linea di massima fissi.

In particolare, la quota fissa rappresenta un importo che serve a coprire i costi di base del servizio di collettamento e depurazione dei reflui, tra cui i costi di gestione contrattuale dell’utente, i costi della misura dei volumi scaricati e i costi delle verifiche di qualità dei reflui scaricati e si applica a tutti gli utenti industriali autorizzati allo scarico in pubblica fognatura; questa quota fornisce una base per finanziare le infrastrutture necessarie per la gestione dei reflui.

La quota capacità, invece, è determinata in base alla capacità nominale di trattamento dell’impianto di depurazione della zona geografica al quale l’utenza si colletta. Essa considera la dimensione e la capacità dell’impianto necessario per gestire i reflui prodotti dall’utente industriale, quindi più grande è la capacità richiesta per trattare i reflui (determinata per ogni utenza industriale in base al volume massimo autorizzato allo scarico), maggiore sarà la quota capacità.

Il costo che incide maggiormente sulle bollette delle imprese produttive è la quota variabile che è un costo commisurato al volume e, soprattutto, alla qualità del refluo scaricato. La quota variabile è divisa in due parti: la quota variabile fognatura e la quota variabile depurazione. La quota variabile fognatura viene determinata moltiplicando il volume scaricato per un parametro fisso denominato Tfind che rappresenta la tariffa unitaria della quota variabile per il servizio di fognatura. La quota variabile depurazione invece tiene conto sia del volume scaricato sia della qualità dei reflui che viene determinata sulla base dalle analisi che l’ente di controllo svolge nel corso dell’anno presso le aziende contribuenti. Il numero di controlli (articolo 28.3 TICSI) è fissato in base al volume di refluo scaricato dall’attività industriale come risultante dalla fatturazione emessa riferita al più recente anno solare. La formula di riferimento per il calcolo della quota variabile depurazione (articolo 17.1 TICSI) è modulata essenzialmente su quattro inquinanti principali: richiesta chimica di ossigeno (COD), solidi sospesi totali (SST), azoto totale (N), fosforo totale (P). In aggiunta, a seconda del tipo di attività produttiva in oggetto e delle sue peculiarità, possono essere determinati e quindi considerati anche altri parametri definiti come inquinanti specifici. Questi parametri vengono stabiliti dall’ente di controllo competente e possono variare a seconda delle caratteristiche dell’attività svolta. I parametri principali e quelli specifici hanno un’incidenza percentuale diversa nel calcolo della tariffa per il servizio di depurazione. Questo significa che l’importo da pagare per il servizio di depurazione può variare considerevolmente a seconda delle caratteristiche dell’attività produttiva e della quantità e del tipo di inquinanti emessi. L’intento è quello di tenere in considerazione l’effettivo impatto dell’attività produttiva sul sistema di depurazione e garantire che ciascun utente paghi in modo equo e proporzionale all’entità del proprio contributo “inquinante”.

Inoltre, è opportuno evidenziare che in questo nuovo sistema tariffario per il servizio di depurazione, i limiti di riferimento per il calcolo della tariffa sono stati definiti in modo più restrittivo rispetto al precedente metodo di calcolo definito dal DPGR 49/06. Per quanto riguarda gli inquinanti principali, si fa riferimento ai limiti di legge per gli scarichi in aree sensibili, mentre per gli inquinanti specifici si adottano i limiti di legge per gli scarichi in acque superficiali (articolo 17.1 TICSI). Ciò significa che quanto più le concentrazioni medie degli inquinanti determinate dall’ente di controllo nel corso dell’anno di attività superano questi limiti di riferimento, tanto maggiore sarà l’importo della quota variabile depurazione a carico dell’azienda. Ciò rappresenta una maggiore penalizzazione per le aziende che hanno scarichi inquinanti superiori ai limiti di riferimento, ma allo stesso tempo incentiva l’adozione di pratiche e processi produttivi più sostenibili dal punto di vista ambientale e l’utilizzo di tecnologie più avanzate per la depurazione degli scarichi.

In ultimo, ci preme sottolineare la differenza tra limiti di legge in deroga e i limiti di riferimento utilizzati per il calcolo della tariffa. I limiti di legge in deroga non sono inclusi nel calcolo della tariffa, ma sono presi in considerazione quando viene applicata una maggiorazione dei corrispettivi per penalizzazione in caso di superamento dei valori autorizzati degli inquinanti principali o specifici da parte degli utenti industriali (articolo 22.1 TICSI). La penale viene determinata come prodotto tra un fattore di maggiorazione, che tiene conto dello scostamento tra il limite di legge e la concentrazione dell’inquinante rilevato, la tariffa unitaria alla base della quota variabile per il servizio di depurazione (Tdind) e il volume di refluo scaricato dall’attività produttiva oggetto di tariffazione. Nel caso non siano presenti limiti di legge in deroga la penalizzazione viene applicata al superamento dei limiti di legge per gli scarichi in pubblica fognatura (Tabella 3 Decreto legislativo 3 aprile 2006, n° 152).  La rilevazione del superamento delle concentrazioni autorizzate per ciascun parametro inquinante o specifico deve essere confermata da una seconda determinazione (articolo 22.3 TICSI). L’elemento di penalizzazione cessa di essere applicato nella tariffa annua successiva alla prima determinazione analitica che non rileva il superamento dei limiti autorizzati (articolo 22.4 TICSI).

I parametri utilizzati per il calcolo della tariffa, come ad esempio quelli che influenzano la quota variabile depurazione, sono indicati in documenti ufficiali che solitamente sono disponibili per il download sul sito web dell’agenzia territoriale per i servizi idrici e i rifiuti della regione in cui opera La realtà industriale (es. per la regione Emilia Romagna il documento è disponibile per il download al sito  (https://www.atersir.it/servizio-idrico). Tuttavia, questi parametri non sono fissi nel tempo ma vengono aggiornati regolarmente, di solito ogni due anni, per tener conto delle nuove normative e delle eventuali modifiche del territorio. È importante sottolineare che la tendenza generale è quella di un loro aumento nel tempo, il che può comportare un conseguente aumento dei costi per le aziende che usufruiscono dei servizi idrici e di depurazione. Pertanto, è consigliabile monitorare periodicamente i parametri e le tariffe applicate, al fine di adeguare le proprie attività e le eventuali tecnologie utilizzate per garantire la massima efficienza e sostenibilità.

In conclusione, saper leggere e interpretare la bolletta del Servizio Idrico di Fognatura e Depurazione può risultare importante sia per verificare l’accuratezza dell’importo fatturato e segnalare eventuali discrepanze all’ente di controllo, ma soprattutto per avere un quadro chiaro dell’impatto che i singoli inquinanti prodotti hanno sull’importo complessivo. Infatti, non capita di rado che un’attività produttiva attribuisca erroneamente un eventuale aumento dei costi agli inquinanti che presentano concentrazioni prossime ai limiti di legge, sottovalutando l’impatto di altri inquinanti che rispettano abbondantemente i limiti di legge o che rientrano nei limiti in deroga, ma che invece potrebbero incidere maggiormente sull’importo complessivo della tariffa. Questo avviene perché, i valori degli inquinanti che influenzano la tariffa dei reflui hanno una percentuale di incidenza diversa e alcuni rappresentano un peso maggiore rispetto ad altri.

La Divisione Ambiente della Stazione Sperimentale per l’Industria delle Conserve Alimentari (SSICA) offre assistenza e supporto in questo tipo di verifiche e di valutazioni a tutte le aziende del comparto agroalimentare. In aggiunta, offre un servizio di consulenza che permette alle imprese di avere un quadro completo della situazione tariffaria e di effettuare delle simulazioni per verificare come l’eventuale riduzione della concentrazione di uno o più inquinanti specifici si possa tradurre in una riduzione, a volte anche sostanziale, dell’importo della tariffa del Servizio Idrico di Fognatura e Depurazione. Questo tipo di attività e di approccio risulta indispensabile nel caso in cui si intenda valutare il Pay Back Period di eventuali investimenti in nuove e più efficienti tecnologie/strategie di depurazione.

 

BIBLIOGRAFIA

Delibera 28 settembre 2017 665/2017/R/idr: Approvazione del testo integrato corrispettivi servizi idrici (TICSI) recante i criteri di autorizzazione tariffaria applicata agli utenti del servizio idrico integrato. (https://www.arera.it/it/docs/17/665-17.htm)

D.Lgs. n. 152 del 3 aprile 2006. Testo unico delle norme in materia ambientale e di gestione dei rifiuti. (https://www.gazzettaufficiale.it/dettaglio/codici/materiaAmbientale)

ATESIR agenzia territoriale dell’Emilia Romagna per i servizi idrici e i rifiuti                   (https://www.atersir.it/servizio-idrico/territorio-provinciale-di-parma/tariffe)