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Nutri-score e nutrinform battery

 

 

Conserve Vegetali, un Confronto tra sistemi d’informazione nutrizionale in etichetta: Nutri-Score e NutrInform Battery

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A cura della divisione dell’Area Conserve Vegetali della SSICA

Da diversi anni gli stati Membri dell’UE, ONG, istituzioni pubbliche e aziende private si sono prodigate al fine di mettere a punto diversi sistemi di etichettatura nutrizionale facoltativa e di verificare la loro applicabilità ai fini di migliorare la consapevolezza sulla nutrizione da parte dei consumatori e, di conseguenza, migliorare le abitudini alimentari della popolazione.

Rientrano tra le forme di espressione e presentazione supplementari e volontarie l’etichetta a semafori Nutri-Score e l’etichetta nutrizionale a batteria NutrInform Battery.

Nell’etichetta Nutri-Score viene attribuito un colore ad ogni alimento. Il colore deriva da un punteggio che scaturisce da un calcolo complesso a cui contribuiscono in diversa misura le molteplici sostanze nutritive presenti nell’alimento. Un’elevata presenza di nutrienti generalmente considerati “negativi” per la salute come, per esempio, l’elevato apporto calorico e la notevole quantità di zuccheri, acidi grassi saturi e sale porterà il Nutri-Score verso una colorazione rosso-arancio; mentre quelli generalmente considerati “positivi” come, per esempio, proteine e fibre, porteranno il Nutri-Score verso una colorazione verde.

Il contributo di ciascun nutriente al fine del punteggio finale del Nutri-Score e, quindi, della colorazione finale complessiva dell’alimento, è riferito alla quantità del medesimo su 100 grammi di prodotto finito e non nella porzione media di alimento che viene consumata. Quindi, il consumatore medio attribuisce la presunta bontà dell’alimento ad un colore senza visualizzare l’etichetta completa e comprendere quali sostanze hanno contribuito in modo preponderante al punteggio finale.

Come il Nutri-Score, il NutrInform Battery è un sistema volontario per le aziende alimentari italiane ma propone un logo che indica la quantità di energia, grassi, acidi grassi saturi, zuccheri e sale contenuti in una porzione di prodotto. Il simbolo della batteria indica la percentuale di energia e nutrienti forniti da una porzione di prodotto in relazione alle loro raccomandazioni nutrizionali giornaliere.

 

Divergenze di opinioni: Nutri-Score o NutrInform Battery?

Nel maggio 2020 è stata pubblicata dalla Commissione europea una relazione sull’uso di forme complementari di espressione e presentazione della dichiarazione di informazioni nutrizionali al fine di adottare, entro la fine del 2022, un logo nutrizionale obbligatorio sul fronte degli alimenti, che sarebbe applicabile in tutti i paesi europei. L’obiettivo era quello di avere un logo unico e armonizzato in Europa (dal momento che attualmente ci sono un gran numero di loghi sul fronte del cibo a livello europeo). Dopo la pubblicazione di questo rapporto, sono apparsi articoli di stampa e argomenti che difendono diversi punti di vista, il più delle volte basati su argomenti tecnici o sulla necessità di proteggere i prodotti tradizionali.

Nel marzo 2021, i sostenitori del Nutri-Score hanno lanciato un appello alla Commissione europea affinché adotti il Nutri-Score il prima possibile come logo nutrizionale complementare alla dichiarazione nutrizionale in modo armonizzato e obbligatorio in tutta Europa.

E’ importante notare che all’interno dei paesi che hanno adottato il Nutri-Score, persistono una serie di divergenze, in particolare in Spagna. Molti settori alimentari spagnoli sono totalmente contrari al Nutri-Score, specialmente quelli la cui attività coinvolge, come in Italia, prodotti tradizionali (olio d’oliva, prosciutti, formaggi, ecc.). Questi settori hanno chiesto che l’algoritmo per il calcolo del Nutri-Score sia modificato.

Nel febbraio 2022 il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, in collaborazione con Federalimentare, ha pubblicato un comunicato in cui spiega come il sistema NutrInform Battery sia una guida per un’alimentazione sana.

Partendo dalla necessità di contrastare i disturbi legati all’alimentazione a livello globale e sul know-how tecnico e culturale italiano nel campo dell’alimentazione, il comunicato stampa giustifica e dettaglia gli elementi della strategia portata avanti dal sistema NutrInform Battery in termini di conoscenza fornita ai consumatori, assistenza alle scelte e responsabilità. Il Ministero sottolinea i punti di forza dell’approccio italiano, in particolare nel risolvere alcuni dei problemi o delle carenze dei sistemi concorrenti, affermando che il sistema “è stato progettato per concentrarsi sull’equilibrio della dieta complessiva e non su alimenti particolari, con specifico riferimento ai nutrienti considerati rilevanti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità“.

La dichiarazione ufficiale sottolinea che il sistema italiano è legato a modelli di consumo reali come le porzioni e non a parametri astratti come le quantità (100 grammi), che hanno un effetto completamente diverso a seconda che si tratti di un alimento consumato in quantità significative (come la pizza), o di un alimento normalmente consumato in porzioni molto limitate (come l’olio d’oliva). Si tratta di un sistema che non discrimina tra i prodotti ma ne indica il contenuto calorico e nutritivo per porzione, evidenziando l’impatto sul fabbisogno giornaliero in base all’assunzione di riferimento stabilita dall’EFSA attraverso il simbolo grafico della batteria.

Il comunicato stampa del Ministero italiano  si conclude ricordando che dopo aver ricevuto una risposta positiva da un campione rappresentativo di famiglie italiane “la batteria NutrInform, pienamente conforme all’art. 35 del Regolamento UE 1169/2011 sulla corretta informazione dei consumatori, è stato approvato dalla Commissione Europea e adottato ufficialmente come sistema italiano da gennaio 2021, […] e può essere identificato come un sistema utile, equo, educativo, efficace e adattabile alle linee guida nutrizionali di tutti i paesi.”

Nutri-Score inganna i consumatori”, teme l’AGCM

Secondo l’AGCM, Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato Italiana, il timore è che l’etichetta Nutri-Score, così come i punteggi e i giudizi forniti dall’app Yuka, siano “erroneamente percepiti come valutazioni assolute sulla salubrità di un determinato prodotto, indipendentemente dalle esigenze complessive di un individuo (dieta e stile di vita), dalla quantità e frequenza di assunzione all’interno di una dieta varia ed equilibrata e in assenza di adeguate avvertenze”.

Si lamenta che la scala di colori/ lettere di Nutri-Score potrebbe favorire i prodotti classificati come verdi negli acquisti e svantaggiare quelli classificati come giallo/ arancione/ rosso, “indipendentemente dall’effettivo apporto nutrizionale in una dieta equilibrata”.

Nutri-score e Nutrinform battery

L’AGCM ha inoltre espresso preoccupazione per il fatto che il calcolo del Nutri-Score sia per 100 grammi/ 100 ml di prodotto, “senza tener conto che ci sono alimenti che di solito non vengono consumati in quantità dello stesso ordine di grandezza”.

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Nutri-Score: verso un’ulteriore revisione dell’algoritmo?

In una recente intervista con la rivista francese “L’Usine Nouvelle”, Serge Hercberg, professore di nutrizione presso l’Università della Sorbona-Paris Nord e creatore del Nutri-Score, ha affermato che “nulla giustifica gli attacchi all’etichettatura nutrizionale che sono apparsi nelle ultime settimane, né le richieste di alcuni produttori di modificare il Nutri-Score”.

Per quanto riguarda gli attacchi che si stanno moltiplicando contro il Nutri-Score, Serge Hercberg ha sottolineato che “il Nutri-Score non è un’etichetta, ma uno strumento di salute pubblica che fornisce ai consumatori dati nutrizionali per migliorare le loro scelte. Gli operatori del settore stanno criticando il Nutri-Score sulla base di fattori economici. Ma stanno dimenticando il ruolo della letteratura scientifica, che valuta l’impatto su obesità, tumori e infarti di prodotti che contengono troppi grassi, zuccheri o sale. Inoltre, è importante ricordare che la valutazione Nutri-Score non equivale a un divieto. Ciò non significa che gli alimenti con il punteggio più basso (C- D- E) non dovrebbero mai essere mangiati. Ma serve a ricordare che dovrebbero essere consumati meno frequentemente, per esempio. ”

Nella prima parte dell’anno 2023, dopo vari rinvii, si era attesa la proposta della CE di nuovi regolamenti sull’informazione dei consumatori sui prodotti alimentari, in particolare sull’importante questione dell’etichettatura fronte-pacco della confezione.

A livello internazionale e politico, la posizione di Paolo De Castro membro della Commissione per l’agricoltura del Parlamento Europeo è molto chiara:

“Il dibattito sulle diverse opzioni di etichettatura degli alimenti è in corso da alcuni anni e confermiamo che i sistemi ispirati ai semafori, e in particolare il Nutriscore francese, non sono appropriati perché non forniscono informazioni accurate, ma piuttosto condizionano i consumatori al momento dell’acquisto in modo superficiale e poco approfondito. È proprio per questo motivo che abbiamo avviato la discussione sul sistema italiano Nutrinform Battery, che riteniamo spieghi in modo più dettagliato e trasparente il reale apporto di nutrienti di ogni porzione di cibo che mangiamo. Ma la proposta di riforma di questi sistemi è attualmente bloccata ed esclusa dal programma di lavoro della Commissione per il 2023. Abbiamo quindi prove concrete che suggeriscono che la questione sarà molto probabilmente rinviata alla prossima legislatura, che inizia nel 2024”.

 

Il contributo di SSICA nella valutazione delle etichette semplificate

La Stazione Sperimentale per l’Industria delle Conserve Alimentari – Fondazione di Ricerca, a supporto delle richieste pervenute da associazioni di categoria quali UnionFood, si inserisce in questo contesto con il progetto a cura dell’area delle conserve vegetali e del pomodoro: “Caratterizzazione della composizione nutrizionale di sughi e condimenti a base vegetale finalizzata a eventuali riformulazioni di ingredienti. Raffronto con possibili introduzioni di etichette nutrizionali semplificate”.

Il progetto è attualmente in corso di svolgimento e in questo approfondimento siamo a definire quanto è stato finora fatto.

Lo scopo di quest’ultimo è quello di verificare la composizione nutrizionale di alcune conserve vegetali complesse come per esempio salse, condimenti, sughi e pesti tipiche della cultura gastronomica italiana che sono a base prevalentemente vegetale e di verificare come queste conserve vengono classificate dalle due etichettature nutrizionali semplificate prese in esame che sono, appunto, il Nutri-Score e la NutrInform Battery.

Il disegno sperimentale ha previsto la caratterizzazione nutrizionale completa di un totale di 20 campioni suddivisi in sughi e salse a base di pomodoro, pesti e vellutate o creme di ortaggi. Nello specifico, sono stati presi in considerazione 5 campioni di pesto alla genovese presi dal commercio; questo condimento a base vegetale è caratterizzato da ingredienti definiti quali per esempio basilico, olio extravergine di oliva, pinoli e pecorino o parmigiano; ma la percentuale di questi ingredienti può essere molto variabile fra formulazioni di prodotti e marche commerciali differenti.

Dai risultati traspare che l’elevata quantità di sale e di acidi grassi saturi, componenti che hanno contribuito in modo preponderante al punteggio D (arancione) nel migliore dei casi, o E (rosso) nel peggiore dei casi nell’etichetta del Nutri-Score, che prende in considerazione 100 grammi di prodotto. Mentre, per quanto riguarda l’etichettatura NutrInform Battery il punteggio non sembra essere così perentorio in quanto viene presa in considerazione la reale porzione di prodotto (50 grammi) che viene abitualmente consumata.

Inoltre, si deve anche considerare il fatto che grassi e sale sono componenti comunque presenti in queste formulazioni; ma, abbinando ad esse una porzione di pasta eventualmente poco salata, si potrebbe ottenere un buon bilanciamento nutrizionale tra carboidrati, grassi e sale nel piatto che viene effettivamente consumato.

Nutri-score e Nutrinform battery

 

Per lo scopo del progetto, sono stati analizzati anche 5 diversi campioni di sughi a base di pomodoro ma con diverse aggiunte di ingredienti come, ad esempio, verdure, pesce o carne. Questi ultimi riescono ad ottenere un punteggio migliore per quanto riguarda il Nutri-Score grazie all’elevata quantità di fibra e la notevole percentuale di vegetali al loro interno. La cospicua quantità di sale continua ad essere presente anche se non visibile in alcun modo dal punteggio, molto positivo, del Nutri-Score; mentre questa percentuale viene esplicata in modo nettamente migliore dalla NutrInform Battery.

Nutri-score e Nutrinform battery

Questa prima fase del progetto condotto dall’area delle conserve vegetali e del pomodoro in SSICA è servita in primo luogo ad avere una panoramica circa la composizione nutrizionale di conserve vegetali a composizione complessa e variabile presenti sul mercato e, inoltre, potrà essere un punto di partenza per lo sviluppo o la modifica di formulazioni differenti da immettere in commercio per migliorare sempre più la loro qualità anche dal punto di vista nutrizionale e di immagine.

Questo progetto ha anche evidenziato eventuali punti di forza e di debolezza delle etichettature nutrizionali semplificate.

Il Nutri-Score è risultato essere di facile lettura e comprensione per il consumatore medio grazie al suo codice colore, ma la sua valenza ha solamente scopo informativo che non permette l’approfondimento di tale punteggio, salvo la lettura approfondita dell’etichettatura nutrizionale obbligatoria.

La NutrInform Battery, invece, fornisce ulteriori informazioni riguardo alle percentuali di nutrienti per porzione consumata che possono essere sicuramente utili al consumatore.

A livello europeo, a questo scopo, si sta cercando di costruire un sistema normativo unificato per facilitare la diffusione di queste informazioni, aiutando il consumatore ad effettuare scelte più consapevoli senza dimenticare che conoscere gli alimenti e saperli abbinare sono i fondamenti di una dieta sana ed equilibrata.

Infine, sarà anche fondamentale trovare un punto di equilibrio tra le esigenze dei consumatori, la promozione di diete equilibrate e la tutela dei prodotti di grandi, medie e piccole aziende che portano avanti tradizioni culinarie e produzioni locali che attualmente sono catalogate in modo molto riduttivo da un colore o una batteria.