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Aree Scientifiche

Sicurezza Chimica

La mission consiste nella sicurezza delle conserve alimentari relativamente ai rischi chimici degli alimenti, in particolare la contaminazione da parte di fitofarmaci, migrazione di sostanze dai materiali d’imballaggio, uso improprio di additivi e, in generale, contaminazioni chimiche di origine volontaria o involontaria
La sezione segue regolarmente il sistema europeo di allerta rapido per gli alimenti e i mangimi per essere aggiornata sui problemi che le aziende alimentari possono incontrare nella commercializzazione dei loro prodotti ed essere in grado di dare adeguate risposte analitiche.

TEAM

Responsabile: Anna Sannino

Roviaro Andrea

0521 795203
andrea.roviaro@ssica.it

Savini Sara

Servizio di analisi e supporto all’attività istituzionale.
0521 795233
sara.savini@ssica.it

Aree di attività

Residui di fitofarmaci

messa a punto di metodi multiresiduo per l’analisi dei residui di fitofarmaci nelle conserve e nelle acque potabili e reflue

Migrazioni specifiche

metodi per il controllo, nei liquidi simulanti e negli alimenti, della presenza di sostanze derivanti dall’imballaggio

Analisi dei componenti volatili degli alimenti

Off-flavours; Identificazione dei componenti volatili come ulteriore caratterizzazione di un alimento o per individuare la causa di odori estranei

Contaminanti organici in conserve alimentari

Idrocarburi policiclici aromatici, acrilamide

Servizi

Analisi della migrazione specifica in conserve alimentari e simulanti: ESBO, Poliadipati, Ftalati, Di(2-etilesil) adipato, Acetiltributilcitrato, sebacati, DINCH, acetilati mono e di gliceridi di acidi grassi, Bisfenolo A, BADGE, BFDGE, NOGE e derivati, antiossidanti (Irganox, BHT, etc), altri monomeri (1-ottene, 1-esene, 2-etil esanolo), agenti scivolanti (erucamide e oleamide)

Analisi di residui di antiparassitari. Il laboratorio è in grado di analizzare oltre 200 principi attivi: fitofarmaci clorurati; fitofarmaci fosforati; piretroidi; erbicidi; fungicidi

Analisi di coloranti illegali in conserve alimentari

Analisi di coloranti in bibite

Analisi componenti volatili

Identificazione di componenti volatili responsabili di off flavors

Analisi della composizione di mastici per capsule per la chiusura vasetti di vetro

Analisi di Idrocarburi Policiclici Aromatici in conserve alimentari

Analisi di Acrilamide

Analisi di Melamina

Sicurezza Chimica
News Sicurezza Chimica

FAQ

Qual è il significato di contaminante?

L’articolo 1 del Regolamento (CEE) N. 315/93 del Consiglio dell’8 febbraio 1993 con successivi aggiornamenti chiarisce il significato di contaminante:

“Per contaminante si intende ogni sostanza non aggiunta intenzionalmente ai prodotti alimentari, ma in essi presente quale residuo della produzione (compresi i trattamenti applicati alle colture e al bestiame e nella prassi della medicina veterinaria), della fabbricazione, della trasformazione, della preparazione, del trattamento, del condizionamento, dell’imballaggio, del trasporto o dello stoccaggio di tali prodotti, o in seguito alla contaminazione dovuta all’ambiente.”

Che cosa definisce il Regolamento CE 1881/2006 del 19 dicembre 2006?

Il Regolamento CE 1881/2006 del 19 dicembre 2006 (e successive modifiche e integrazioni), definisce i tenori massimi di alcuni contaminanti nei prodotti alimentari. L’Allegato, modificato e integrato da svariate norme, stabilisce i livelli massimi dei seguenti contaminanti: Nitrati, Micotossine, Metalli (piombo, cadmio, mercurio, stagno inorganico, arsenico), monocloro-1,2-propandiolo (3-MCPD), Diossine, PCB diossina simili, PCB non diossina simili, idrocarburi policiclici aromatici, melammina, acido erucico, alcaloidi tropanici.

Quali tenori massimi di contaminanti stabilisce il Regolamento 1881/2006 per i prodotti trasformati?

L’ Articolo 2 stabilisce:

  1. Nell’applicare i tenori massimi di cui all’allegato ai prodotti alimentari essiccati, diluiti, trasformati o composti da più di un ingrediente, si tiene conto di quanto segue:
  2. a) modifiche della concentrazione del contaminante causate dai processi di essiccazione o di diluizione;
  3. b) modifiche della concentrazione del contaminante causate dalla trasformazione;
  4. c) le proporzioni relative degli ingredienti nel prodotto;
  5. d) il limite analitico di quantificazione.

2. I fattori specifici di concentrazione o diluizione relativi alle operazioni di essiccazione, diluizione, trasformazione e/o miscelazione di cui trattasi o ai prodotti alimentari essiccati, diluiti, trasformati e/o composti di cui trattasi vengono forniti e motivati dall’operatore del settore alimentare quando l’autorità competente effettua un controllo ufficiale.

Qual è il Regolamento che stabilisce le norme comunitarie...

Qual è il Regolamento che stabilisce le norme comunitarie per quanto concerne i livelli massimi di residui di pesticidi nei o sui prodotti alimentari e mangimi?

 

Il Regolamento (CE) n. 396/2005 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 23 febbraio 2005, entrato in vigore il 1° settembre 2008, stabilisce disposizioni comunitarie armonizzate in materia di livelli massimi di residui (LMR) di pesticidi.

Che cos’è il limite massimo di residuo?

Il limite massimo di residuo (LMR) viene definito come la concentrazione massima ammissibile di residui di sostanza attiva presente sulle derrate agricole, dopo trattamento con un prodotto fitosanitario, in accordo con le Buone Pratiche Agricole (BPA sul più basso livello di esposizione dei consumatori necessario per proteggere i consumatori vulnerabili.

Come si esprime il LMR?

Il LMR si esprime in mg di sostanza attiva per Kg di prodotto (mg/Kg).

Quali LMR sono applicabili a prodotti trasformati e/o compositi?

  1. Nel caso di prodotti alimentari o mangimi trasformati e/o compositi per i quali non siano stati fissati LMR negli allegati II e III, si applicano gli LMR stabiliti all’articolo 18, paragrafo 1, per il prodotto pertinente di cui all’allegato I, tenendo conto delle variazioni del tenore di residui di antiparassitari, conseguenti alla trasformazione e/o alla miscela.
  2. Fattori specifici di concentrazione o di diluizione per talune operazioni di trasformazione e/o miscela ovvero per determinati prodotti trasformati e/o compositi possono essere iscritti nell’elenco di cui all’allegato VI secondo la procedura di cui all’articolo 45, paragrafo 2.

L’ Allegato VI non è stato ancora pubblicato. In attesa della definizione degli specifici fattori di concentrazione o diluizione di cui all’art. 20 del Regolamento il Ministero della Salute e l’Istituto Superiore di Sanità hanno emanato diverse Note esplicative e pareri in cui si riportano fattori di processo relativi ad alcuni prodotti alimentari trasformati.

Che cosa stabilisce Il Regolamento UE 10/2011 comunemente denominato...

Che cosa stabilisce Il Regolamento UE 10/2011 comunemente denominato PIM (Plastic Implementation Measure)?

 

Il Regolamento UE 10/2011 stabilisce norme specifiche per la fabbricazione e la commercializzazione di materiali e oggetti di materia plastica destinati a venire in contatto con i prodotti alimentari. Tali norme completano le disposizioni generali definite nel Regolamento (CE) n. 1935/2004 riguardante i materiali e gli oggetti utilizzati per l’imballaggio dei prodotti alimentari.

Che cos’è il limite di migrazione specifica?

Il limite di migrazione specifica(LMS) corrisponde alla quantità massima di una sostanza consentita nei prodotti alimentari. Detto limite garantisce che il materiale destinato a venire in contatto con i prodotti alimentari non presenti rischi per la salute.

LMS è generalmente stabilito in base alla dose giornaliera accettabile (DGA) o alla dose giornaliera tollerabile (TDI). Per impostare il limite, si presume che, ogni giorno, per tutta la sua vita, una persona che pesa 60 kg mangi 1 kg di prodotti alimentari contenenti la sostanza in questione alla quantità massima consentita.

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